Napoli: la città dei 7 castelli
Intro: Scopriamo la ricca storia dei Sette Castelli di Napoli in un affascinante viaggio attraverso secoli di patrimonio culturale e architettonico.
Nell’antichità, Napoli era conosciuta come la “città dei sette castelli” grazie alle sette imponenti fortezze nel suo perimetro: Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castel Capuano, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena.
Questi castelli formavano un formidabile sistema difensivo del Golfo di Napoli contro le minacce marine.
Di cosa parlo in questo articolo
Maschio Angioino (Castel Nuovo)
Il Maschio Angioino, noto anche come Castel Nuovo, sovrasta Piazza Municipio con la sua maestosa architettura trapezoidale, caratterizzata da cinque imponenti torri, di cui una incassata e le altre quattro realizzate in pietra di piperno.
La sua storia inizia nel lontano 1279, quando Carlo I d’Angiò ordina la sua costruzione, spostando la capitale del regno da Palermo a Napoli. Successivamente, per volontà di Alfonso d’Aragona, il castello-palazzo si trasforma in una moderna fortezza, assumendo il nome di “Castel Nuovo” da quel momento in avanti, sebbene “Maschio Angioino” continui a essere utilizzato.
Le profonde viscere del castello raccontano storie intriganti, tra cui la leggenda del coccodrillo che si narra avesse causato misteriose sparizioni tra i prigionieri, trascinandoli in mare dopo averli aggrediti.
L’ambiente più affascinante è la “Sala dei Baroni”, così chiamata in riferimento alla congiura di alcuni nobili contro Ferrante I d’Aragona nel 1487.
Oggi, il castello è un luogo dedicato alla cultura e ospita il Museo Civico al suo interno. Se desideri visitarlo, gli orari di apertura sono dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 19:00.
Il biglietto d’ingresso è di €6, ma la domenica puoi esplorare gratuitamente il cortile, la Sala dei Baroni, la Sala dell’Armeria e la Sala della Loggia.
Castel Sant’Elmo
Situato sulla collina del Vomero, la fortezza di Castel Sant’Elmo domina Napoli con la sua imponenza. Di origini medievali, sorse sulle rovine della Chiesa di Sant’Erasmo, da cui trae il suo nome attuale. In passato noto come “Paturcium”, fu eretto da Roberto D’Angiò tra il 1336 e il 1343, resistendo a numerosi assedi nel corso degli anni.
Una tragica storia si lega al castello quando, nel 1857, un fulmine colpì la polveriera, causando la distruzione di gran parte della struttura e la perdita di 150 vite umane.
Durante la Rivoluzione partenopea del 1799, il castello fu conquistato prima dal popolo e poi dai repubblicani. Successivamente, con la caduta della Repubblica, divenne la prigione di importanti esponenti rivoluzionari, tra cui Eleonora Pimentel De Fonseca, Giustino Fortunato, Francesco Pignatelli, Giovanni Bausan, Luisa Sanfelice e Domenico Cirillo.
L’attuale configurazione a forma di stella a sei punte risale al periodo tra il 1537 e il 1547, su progetto di Pedro Luis Escrivá di Valenza. Oggi, Castel Sant’Elmo ospita il Museo Novecento, una preziosa collezione di opere d’arte, ed è luogo di mostre ed eventi culturali.
Per visitare questo affascinante luogo, puoi raggiungere Via Tito Angelini, 22.
Gli orari di apertura sono tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:30, mentre il Museo Novecento è aperto tutti i giorni tranne il martedì, con orari dalle 9:30 alle 17:00.
Il martedì e tutti i giorni puoi anche esplorare la Piazza d’armi, gli spalti e i camminamenti pedonali dalle 17:00 alle 18:30.
L’ingresso è gratuito per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 18 anni e nella prima domenica di ogni mese.
📌 Prenota i biglietti per la visita a Castel Sant’Elmo + una cartolina Pemcards, in questa pagina!
Castel Capuano
Situato nei pressi di Porta Capuana, lungo il tratto finale del Decumano maggiore, Castel Capuano fu commissionato dal re normanno Guglielmo I, noto come “Il Malo”, sui resti di una precedente costruzione ducale. Questo luogo occupava probabilmente il sito delle antiche Terme romane.
In passato, Castel Capuano servì come residenza reale prima della costruzione del più noto Maschio Angioino. Tuttavia, continuò ad essere il luogo di incontri importanti tra nobili, funzionari e illustri personalità, tra cui la visita di Francesco Petrarca nel 1370. Nel XVI secolo, su iniziativa del viceré spagnolo Don Pedro de Toledo, il castello fu trasformato in un palazzo di giustizia e carcere.
Una leggenda narra che tra le sue mura vaga il “fantasma degli avvocati”, associato a Giuditta Guastamacchia. Oggi, i visitatori possono esplorare il Salone della Corte d’Appello con i suoi affreschi, la Sala dei Busti dedicata ai grandi giuristi partenopei, la Cappella della Sommaria e ammirare la Fontana del Formiello.
Per raggiungere Castel Capuano, puoi dirigerti a Piazza Enrico de Nicola. Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 18:00, e l’accesso è gratuito.
Castello del Carmine
Il Castello del Carmine, noto anche come Sperone, fu commissionato da Carlo III di Durazzo nel 1382, ed è situato nel quartiere Mercato. Questo castello fu principalmente una struttura militare, quindi non disponeva di lussuose sale reali. Nel 1906, a causa di esigenze di sviluppo urbano, una parte della fortezza fu parzialmente demolita mediante l’utilizzo di cemento.
Oggi, puoi ammirare sall’esterno la maestosa Torre Spinella, conosciuta anche come il Trono, la Torre Brava e una porzione delle antiche mura aragonesi.
Il Castello del Carmine è facilmente raggiungibile in Via Marina ed è sempre aperto al pubblico.
Castello di Nisida
Sull’isola di Nisida, conosciuta anche come l‘isola-non isola di Bagnoli e collegata alla terraferma da un ponte, sorge il maestoso Castello di Nisida. Questa imponente struttura fu eretta nel XIV secolo durante l’epoca angioina. Successivamente, la regina Giovanna aggiunse la Torre di Guardia alla sua struttura.
Nel XVI secolo, Don Pedro de Toledo lo incluse nel potente sistema difensivo che si estendeva da Baia a Sperone. Nel corso della storia, il castello ha svolto diverse funzioni, tra cui quella di lazzaretto durante l’epidemia di peste del 1626.
Oggi, purtroppo, il Castello di Nisida non è visitabile. Tuttavia, l’isola e la sua storia continuano a suscitare grande interesse e fascino per chiunque si avvicini a questa suggestiva zona di Napoli.
Forte di Vigliena
Nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, precisamente in via Marina dei Gigli, spicca il Forte di Vigliena, una struttura costruita probabilmente nel 1706 per volontà di Juan Manuel Fernández Pacheco y Zúñiga, marchese di Villena.
Ciò che rende questo forte unico è la sua straordinaria altezza di soli 6 metri, un’altura che lo rendeva invisibile dal mare. Durante il periodo del Regno delle Due Sicilie, il Forte di Vigliena servì anche come luogo di addestramento per i cadetti.
Tuttavia, il 13 luglio del 1799, il forte divenne il teatro di uno scontro epico tra le forze della Repubblica partenopea e le truppe sanfediste. In una mossa disperata, il comandante repubblicano Antonio Toscano fece detonare le polveri da sparo, causando la tragica morte sia di se stesso che dei suoi alleati, ma anche dei nemici.
Nel 1891, questa fortezza è stata dichiarata Patrimonio Nazionale. Oggi, sebbene del castello rimanga poco, la zona ha suscitato interesse per la creazione di un parco archeologico.
Il Forte di Vigliena è accessibile in via Marina dei Gigli e la sua visita è gratuita, poiché è sempre aperto per chi desidera esplorarlo.
Castel dell’Ovo
Il Castel dell’Ovo, dal latino “Castrum Ovi”, è situato sull’isolotto di Megaride, rappresentando uno dei luoghi più antichi della città.
Questo castello, di origine normanna, costituisce il più antico tra i castelli di Napoli. Fu commissionato da Guglielmo il Malo e la sua costruzione ebbe luogo nella seconda metà del XII secolo, su una preesistente fortificazione costruita dai monaci.
Secondo una leggenda affascinante, il poeta Virgilio avrebbe nascosto un uovo chiuso in una gabbietta nei sotterranei del castello. Si dice che finché quest’uovo rimane intatto, il castello e la città restano stati protetti e prosperi.
Il Castel dell’Ovo rappresenta un simbolo delle diverse dominazioni che hanno governato Napoli nel corso della storia. Posizionato lungo il suggestivo Lungomare di Napoli, di fronte a via Partenope, il castello ospita mostre, eventi e importanti congressi. Dalle sue terrazze, i visitatori possono ammirare un magnifico panorama sul Golfo di Napoli.
Attualmente il Castel dell’Ovo è chiuso per lavori di ristrutturazione, ma continua a essere un’icona storica e culturale di Napoli, attirando l’interesse di visitatori di tutto il mondo.
In conclusione, i castelli di Napoli sono testimonianza visiva di un passato ricco e affascinante. Sebbene molti di essi abbiano subito trasformazioni nel corso dei secoli, il loro fascino rimane intatto e anche se alcuni, come il Castel dell’Ovo, sono momentaneamente chiusi per lavori di restauro, la loro eredità culturale e il loro valore intrinseco rimangono un punto fermo della città.