Fontana Spina Corona
Napoli

Fontana di Spina Corona: storia e curiosità

Il meridione italiano è un compendio di bellezze territoriali, culturali, archeologiche, artistiche e naturali davvero enorme.

Una moltitudine di luoghi, paesini, spiagge, lingue marine, coste e monumenti che attirano ogni anno nello stivale turisti provenienti da qualsivoglia angolo del globo.

In questa circostanza vogliamo andare alla scoperta di quelli che sono elementi territoriali ai più meno noti ma non per questo meno importanti.

Nella fattispecie parleremo di fontana di Spina Corona: cercheremo di capire la storia che c’è dietro questo simbolo partenopeo, alcune curiosità legate alla fontana di Spina Corona, leggende, narrazioni, collocazione geografica e tanto altro ancora in questo focus dedicato, dopo averla menzionata in un approfondimento sulla Napoli Segreta.

La fontana detta “delle zizze”

La fortuna non è solo cercare gli slot online con giri gratis e vincere la cifra desiderata. Certo, nessuno mette in dubbio che sarebbe un regalo della dea bendata particolarmente gradito. Ma anche vivere in una città dove, praticamente, in ogni via c’è una opera d’arte è un bel colpo, appunto, di fortuna. E città come Napoli offrono proprio questo.

Partiamo in questa disamina riguardante il simbolo monumentale partenopeo della fontana di Spina Corona da una curiosità in merito. Ovvero il nome altro con il quale questo elemento urbano è conosciuto: “fontana delle zizze”.

Per chi non lo sapesse, perché non del luogo campano, o per provenienza esterofila, le “zizze” indicano nel dialetto napoletano il seno femminile. Proprio a questa porzione di corpo femmineo è rivolta l’attenzione della nomenclatura sopra citata.

In particolare al seno di Partenope, figura antica raffigurata in questo monumento nel cuore di Napoli, è riferito il termine “zizze” della suddetta fontana. Una sirena che è più che questo e scopriremo presto il motivo. 

Dove si trova la fontana di Spina Corona

Veniamo ora ad un aspetto più pratico e dunque informativo relativo alla fontana di Spina Corona: ossia dove si trova questo monumento di arredo urbano.

Ebbene, essa è collocata in prossimità della chiesa da cui prende anche la definizione: la chiesa di Santa Caterina della Spina Corona. Nello specifico in via Giuseppina Guacci Nobile, nelle vicinanze di piazza Nicola Amore, a pochi passi dalla metro Duomo aperta parzialmente nel 2021.

Si tratta per tanto di un monumento che racchiude sacralità e storia antica in riferimento alla città partenopea. Un vero e proprio simbolo di Napoli, e capiremo meglio il perché nel prossimo paragrafo.

La storia della fontana di Spina Corona

Questo elemento urbano di enorme rilevanza per il popolo partenopeo ha alle spalle una storia davvero eccezionale. Essa fu costruita su ordine del vicerè Don Pedro di Toledo, stiamo parlando del 1498.

Periodo in cui dunque vi era un regno, e stando alla narrazione storicamente tramandata, prima della suddetta fontana ve n’era un’altra nel medesimo luogo.

Rappresentativa della sirena nella sua versione originaria, questo monumento è divenuto nel corso degli anni un punto di rilievo e riferimento della città meridionale in questione. Nata dunque come opera d’arte, ha assorbito col tempo la tradizione napoletana caricandosi di fatto di una responsabilità non da poco: ovvero quella di incarnare in pietra una città oggi metropoli principe del sud Italia. 

Cosa raffigura la fontana di Spina Corona

Come già evidenziato nel paragrafo precedente la fontana di Spina Corona raffigura una sirena nella sua versione originaria. Ci riferiamo a Partenope, che viene mostrata in questo monumento con ali e zampe d’uccello.

Dai suoi seni zampillano getti d’acqua che scendono sul Vesuvio: altorilievo simbolo al pari di questa fontana della città di Napoli. Ai piedi poi del suddetto monte vi è poi una viola, che rappresenta la musica. Una caratteristica e strumento tipico delle sirene, che appunto richiamavano i naviganti grazie proprio ai suoni emessi.

Sonorità ammalianti, proprio come quelle prodotte poi nel tempo dalla metropoli partenopea, conosciutissima anche per la sua produzione appunto sonora.

Inizialmente era possibile intravedere sulla fontana anche un’iscrizione: ”Dum Vesevi Syrena Incendia Mulcet”, che sta per richiesta alla sirena di spegnere l’incendio vulcanico del Vesuvio.

Altri vedono in questa scritta ormai sparita, una metafora voluta da Don Pedro di Toledo come incitazione a placare il fuoco che ardeva e arde tutt’ora nel popolo partenopeo. Tuttavia il popolo napoletano sembra non aver colto questa interpretazione riconoscendo sempre questo monumento come la “fontana delle zizze”.

Una denominazione di certo meno profonda e più superficiale della raffigurazione presente in questo simbolo urbano. 

La fontana di Spina Corona tra copia e originale

Dopo aver passato in rassegna la storia alle spalle della fontana di Spina Corona, e descritto per sommi capi quella che è la sua raffigurazione con al centro la sirena Partenope ed il Vesuvio, spostiamo ora il focus su di un’altra curiosità.

Quella che attiene alla duplice versione di questo monumento: infatti quella presente in città è una copia, poiché l’originale è custodita nella Certosa di San Martino

Tra narrazione storica e credenze popolari

La fontana di Spina Corona non è solo storia, come visto sopra, ma anche credenze popolari tramandate negli anni. Infatti la sirena Partenope che incarna l’essenza di questo monumento urbano, è al centro di quella che è una storia di derivazione ellenica ancor più profonda.

Si narra che il corpo morente di questa sirena sarebbe stato recuperato sull’isolotto di Megaride (l’attuale Castel dell’Ovo). Qui fu eretta una tomba in memoria di Partenope che è stata dunque la vergine da cui ha avuto origine la terra napoletana.

Da qui poi la devozione verso la Vergine Maria a cui il suddetto popolo è orientato spiritualmente. La sirena poi è anche simbolo che traghetta i morti verso l’oltretomba e spiegherebbe da questo punto di vista la mancanza di paura del popolo partenopeo nei confronti della fine della vita.

Questa viene vista infatti come un fine naturale di un percorso e non come una minaccia dunque. Ecco spiegata anche poi l’inclinazione verso magia e musica dei napoletani, da sempre affascinati da questi due elementi.

Insomma tradizione e credenze si fondono per dare vita ad un racconto inedito e per certi versi assolutamente unico nel suo genere, ossia quello dei miti legati ai monumenti nostrani.

Niente è come la fontana di Spina Corona, proprio perché alle spalle vi è quanto detto fino ad ora. Molto di più di un monumento di arredo urbano. Un simbolo che incamera a sua volta altri simboli, storie narrazioni che conducono fino all’antica Grecia. 

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