Cosa si mangia a Napoli a Natale
Intro: Scopri i piatti tipici del Natale a Napoli: dai dolci tradizionali ai sapori unici partenopei, per deliziare il tuo palato durante le festività!
A Napoli, il Natale inizia davvero solo quando si parla di cibo! Se ti chiedi cosa si mangia a Natale a Napoli, preparati a scoprire un vero e proprio viaggio gastronomico, che parte dalla tradizione e arriva sulla tua tavola con profumi e sapori intensi.
Il menù della Vigilia di Natale e il pranzo di Natale non sono solo pasti: sono rituali, ricchi di piatti tipici che le famiglie napoletane preparano ogni anno con cura.
Il 24 dicembre, infatti, è dedicato al cenone della Vigilia, dove il pesce è protagonista indiscusso, come da tradizione. Dal celebre capitone ai vermicelli con le vongole, passando per i fritti e le insalate di mare, ogni portata è pensata per celebrare la festa e prepararsi al pranzo del 25 dicembre, che invece vede la carne come regina del menù.
Ogni famiglia ha le sue varianti, ma tutti rispettano la propria tradizione natalizia che si tramanda da generazioni.
Se visiterai Napoli durante le festività, aspettati di gustare il meglio del menù natalizio napoletano, sia nelle case che nei ristoranti.
In questo articolo scoprirai tutti i piatti tipici, dai più classici ai più particolari, per vivere l’autentica esperienza del Natale napoletano con i suoi sapori unici e inconfondibili.
Di cosa parlo in questo articolo
Menù napoletano natalizio
1. Antipasti
Gli antipasti del menù di Natale a Napoli sono un po’ una sorpresa, poiché non esiste una tradizione fissa: ogni famiglia sceglie secondo il proprio gusto. Alcuni napoletani, addirittura, preferiscono saltarli e andare dritti al primo piatto!
Ma se in tavola fanno la loro comparsa, gli antipasti natalizi napoletani sono sempre un successo. Di solito, troverai un assortimento di affettati come salame e prosciutto crudo, accompagnati dall’irresistibile mozzarella di bufala campana o dalla provola di Agerola, magari servita anche come Caprese.
In alcune case, l’antipasto si fa più ricco e puoi assaggiare un fritto misto all’italiana, il baccalà fritto, il polpo all’insalata e le bruschette al pomodoro. Tra i piatti simbolo, però, c’è la pizza di scarole, farcita con olive, acciughe, pinoli e uvetta, una vera delizia che dà il via alle danze. Non mancano salmone o alici marinate e la tipica insalata di polpo. E questo è solo l’inizio!
2. Primi piatti
La cena della Vigilia a Napoli non può che iniziare con un primo di mare: i più classici sono le linguine alle vongole o gli spaghetti ai frutti di mare, piatti che portano in tavola i sapori freschi del Mediterraneo.
Per tradizione, il 24 dicembre si mangiano spaghetti alle vongole, anche se ogni famiglia ha la sua variante preferita: c’è chi li prepara “in bianco” e chi “macchiati” con qualche pomodorino per un tocco di colore. In ogni caso, lo spirito natalizio vince su qualsiasi piccola disputa culinaria!
Il pranzo di Natale, invece, è dedicato alla storica Minestra Maritata, una ricetta antica del ‘500 che unisce alla perfezione verdure come scarole, verza e cicoria con vari tipi di carne, tra cui maiale, pollo e manzo. Un vero “matrimonio” di sapori, come suggerisce il nome.
Alcune famiglie arricchiscono il primo con tortellini in brodo, oppure scelgono la pasta al forno, spesso ripiena di piccole polpettine, o lasagne e cannelloni per un menu natalizio napoletano decisamente ricco.
3. Secondi piatti
Eccoci finalmente nel cuore del menù di Natale a Napoli! Se i primi piatti aprono il sipario, i secondi portano in tavola l’essenza delle tradizioni natalizie partenopee.
La cena della Vigilia è dominata dal pesce: una vera festa di fritti con baccalà in pastella, capitone, e gamberoni al forno. Immancabile la frittura di calamari, rigorosamente preparata al momento per mantenere la croccantezza.
In alcune famiglie si servono anche orate o spigole, preparate all’acqua pazza o al cartoccio, con un tocco di pomodorini, aglio, vino bianco e prezzemolo.
Per il pranzo di Natale, invece, la scena cambia: dai piatti esce il profumo della carne usata per il ragù, con braciole imbottite, salsicce, polpette e cotiche di maiale.
Alcuni preferiscono un piatto rustico e saporito di salsicce e friarielli. In accompagnamento, si aggiunge spesso il fritto misto alla napoletana, nato per evitare sprechi e portato alla perfezione dai cuochi delle famiglie nobili: panzarotti, mozzarelline, scagliuozzoli, pizzelle e micciarielli (fiammiferi di patate e zucchine).
4. Contorni
Ebbene sì, anche un menù di Natale napoletano ricco e sostanzioso prevede i suoi contorni, che non sono certo un dettaglio!
La regina indiscussa è l’insalata di rinforzo: un mix di cavolfiore, broccoli, olive, sottaceti, peperoni, acciughe e papaccelle (una varietà di peperone corto e carnoso), il tutto abbondantemente condito con aceto.
Nonostante il sapore intenso e deciso che non incontra i gusti di tutti, è immancabile “per devozione” e simbolo della tradizione natalizia.
Accanto a lei, troviamo i famosi broccoli di Natale, noti anche come vruoccole ‘e fronn. Simili ai friarielli ma con una nota più dolce, questi broccoli vengono sbollentati e poi ripassati in padella con olio, aglio e peperoncino, per essere infine spruzzati con qualche goccia di limone.
Questo duo di contorni completa perfettamente il pasto natalizio, bilanciando il ricco menù con sapori semplici ma intensi.
5. Frutta secca e dolci di Natale
Per concludere in bellezza i menù della Vigilia di Natale e del pranzo di Natale a Napoli, non può mancare la tradizionale frutta secca, nota come le “ciocele”.
In alcune famiglie napoletane, come la mia, viene chiamata anche “‘o spass”, che significa divertimento, e si presenta in un cestino di vimini, ricco di noci, mandorle, nocciole, fichi del Cilento, datteri e castagne del prete (che vengono cotte al forno e immerse in una miscela di acqua e vino). Un vero momento di condivisione e allegria tra un piatto e l’altro.
Ma il gran finale è dedicato ai dolci napoletani: gli immancabili struffoli, palline di pasta fritta ricoperte di miele, che sono il vero simbolo delle festività napoletane.
Ma non solo: in tavola troverai anche roccocò, susamielli, mostacciuoli, pasta reale e divino amore, senza dimenticare un buon liquore nocillo per favorire la digestione e un caffè napoletano.
Dopo aver gustato questi dolci tipici, la festa continua con una partita a Tombola, seguita dalla distribuzione degli avanzi che, come tradizione vuole, vengono divisi tra le case dei parenti, almeno fino a Santo Stefano. Un finale perfetto per il pranzo di Natale, tra risate e allegria!