Cosa vedere a Casertavecchia: un borgo medievale misterioso
Intro: Visitare Casertavecchia è davvero suggestivo, poiché il borgo medievale ha un fascino misterioso e senza tempo. Scopriamo cosa vedere e dove mangiare!
Il borgo di Casertavecchia ha origini antichissime: già dal 816 d.C. sono presenti fonti scritte sulla sua esistenza come insediamento di “Casa Hirta” (villaggio in alto).
Il borgo è situato sulle alture dei colli Tifatini, a 400 metri circa sul livello del mare, distante 10 Km da Caserta e dalla sua Reggia, un luogo perfetto per visitare i dintorni.
Raggiunse il suo massimo periodo di splendore durante l’epoca normanna con la costruzione della Cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo.
La sua importanza andò scemando con il Regno dei Borbone, che decentrarono tutta l’attenzione sul centro di Caserta e sulla Reggia.
Caserta Vecchia non ha mai perso il suo fascino e il 15 ottobre del 1960 fu dichiarato Monumento Nazionale con decreto del Presidente della Repubblica e la seguente motivazione:
“Per il suo rilevante interesse storico ed artistico il Borgo medioevale di Casertavecchia in comune di Caserta, complesso edilizio di straordinaria importanza il quale, raccolto intorno ai suoi monumenti maggiori rappresentati dalla Cattedrale con il suo campanile, dall’Episcopio, dal Seminario, dalla Chiesa dell’Annunziata, ed allacciato al Castello Comitale, costituisce un esempio tra i più rari di conservazione, attraverso i secoli, di una struttura di città antica edificata dal Medioevo al Rinascimento, rimasta racchiusa nella cerchia del vecchio perimetro, nessuna nuova costruzione essendo mai venuta a turbare il suggestivo, caratteristico insieme”.
Il borgo di Casertavecchia, attualmente, è un rifugio dal caos cittadino, dove riscoprire la calma di un tempo passato e passeggiare tra le sue stradine acciottolate è davvero rilassante.
Sei pronto a scoprire cosa vedere a Casertavecchia? Erano anni che non ci andavo e ho approfittato del mio compleanno per ritornarci. Vieni con me!
Di cosa parlo in questo articolo
Casertavecchia: come arrivare e dove parcheggiare
Arrivare a Casertavecchia è semplicissimo: basta raggiungere Caserta e poi seguire le indicazioni, imboccando una strada panoramica fino al centro storico antico.
Poco prima dell’ingresso medievale del borgo, alle spalle delle Chiesa di San Rocco, troverete un ampio parcheggio, al costo di 2€ tutta la giornata.
Potrete pagare proprio nel bar lì accanto, ma se come noi deciderete di mangiare all’Osteria La Medievale (ve ne racconto più avanti), il parcheggio sarà gratuito.
Potreste anche decidere di godere a pieno della tranquillità del borgo e restare per dormire una notte, sarebbe un’esperienza indimenticabile.
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Cosa vedere a Caserta Vecchia
Ripensando al passato del borgo medievale è quasi irreale il silenzio che si trova oggi: ogni angolo racconta una storia importante e poco conosciuta.
Passeggiamo insieme alla scoperta di Caserta Vecchia, dei suoi misteri e del suo fascino evocativo.
Cappella di San Rocco
Come già accennato, all’incrocio delle strade provenienti da Casola, Pozzovetere, Sommana e Caserta, si trova il parcheggio, proprio alle spalle della piccola Chiesetta di San Rocco, presumibilmente del XVII secolo.
Secondo gli storici, fu costruita dai casertani in onore del santo ed è una struttura molto semplice, con un portico sul lato destro, un campanile di circa 8 metri e un affresco della Madonna sull’ingresso.
All’interno sono presenti affreschi del XVII e XVIII secolo, un crocifisso ligneo e la statua di San Rocco, con il suo amico a quattro zampe.
La Cappella è aperta a visitatori e fedeli ogni 16 agosto, giorno del nome del santo, tuttavia dal cancelletto chiuso potrai comunque dare un’occhiata al suggestivo interno.
Torre dei Falchi
Risalendo la strada della pineta, vedrete l’imponente Torre dei Falchi, simbolo del borgo, alta 30 metri e sulla cima della quale si arrivava attraverso 50 gradini.
Solitamente, all’ultimo piano risiedeva il signore del borgo, in quelli intermedi la servitù e ai piani inferiori venivano conservati viveri.
La Torre dei Falchi, conosciuta anche come il Maschio, è la seconda torre più alta d’Europa, dopo quella di Aigues-Mortes in Provenza.
Ruderi del Castello
Il Castello di Casertavecchia è stato edificato intorno all’861 d.C. dai conti di Capua, per poi essere fortificato dai Normanni e dagli Svevi.
Nella sua struttura originaria aveva 6 torri di avvistamento ed era maestoso, purtroppo tra assalti, terremoti e incuria, attualmente restano pochi ruderi.
Eppure quel che resta è capace di regalare un’atmosfera misteriosa e suggestiva, tanto da far nascere la leggenda del fantasma della contessa Siffridina.
La contessa, moglie di Tommaso d’Aquino, era la madre di Riccardo che sposò la figlia di Federico II di Svevia. Alla sua morte, il figlio Corradello prese il comando con la nonna Siffridina.
La donna non vedeva di buon occhio il re e convinse il nipote ad allearsi con Corradino di Svevia, ma fu presto arrestata e condannata al carcere a vita nel Castello Svevo di Trani.
Morì a 80 anni, ma sembra che il suo fantasma ritorni a Casertavecchia nelle notti d’inverno, manifestandosi con lunghi lamenti.
Chiesa dell’Annunziata
Lasciando i ruderi del castello, continua a passeggiare e ti imbatterai nella Chiesa dell’Annunziata, situata nell’omonima via, poco prima di arrivare al Duomo di Caserta Vecchia.
Una chiesa del 1300, completamente in stile gotico, con sulla facciata esterna 3 monofore sormontate da un rosone e un campanile laterale. È stata quasi completamente ristrutturata, poiché era ridotta a un cumulo di macerie in stato d’abbandono.
All’interno è completamente spoglia visto che le decorazioni furono asportate dopo l’incendio del 1903, pensando così di restituire un aspetto medievale.
Restano alcune tracce medievali molto importanti: i capitelli con rilievi di tralci di vite e foglie d’acanto colorate sono gli unici esempi in Italia.
Duomo di Casertavecchia: Cattedrale San Michele Arcangelo
Proseguendo arriverai in Piazza Vescovado, dove affacciano il Palazzo Vescovile, l’Ex seminario, edificio storico oggi residenza del parroco, e il Duomo di Caserta Vecchia.
Conosciuto anche come Cattedrale di San Michele Arcangelo, costruito tra il 1113 e il 1153, è l’edificio di culto più importante del borgo.
L‘impronta di base della struttura è medievale, ma quello che vediamo è frutto di rifacimenti e vari stili architettonici, susseguitisi nei secoli.
L’esterno è in tufo lavico con decorazioni di fiori e animali tipici del medioevo, mentre l’interno è a 3 navate: quella centrale è lunga 46 metri e ha 18 meravigliose colonne laterali in marmo su cui poggiano capitelli e archi a tutto sesto.
Queste colonne sono protagoniste di un’altra leggenda misteriosa: sembrerebbero appartenere ad un edificio romanico in pianura e durante la costruzione della cattedrale siano state trasportate fino in cima dalle fate dei monti Tifatini.
La cattedrale è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00.
Cupola del Duomo di Caserta Vecchia
Quando da Piazza Vescovado guarderete la Cattedrale, non la noterete, ma ha una cupola meravigliosa, un tiburio ottagonale decorato con archi intrecciati e mosaici dai caratteri arabeggianti.
Vi consiglio di ammirarla appena lasciati i ruderi del castello, alzando lo sguardo, la vedrete.
Campanile di Caserta Vecchia
Accanto al Duomo, per entrare in Piazza Vescovado, passerete sotto l’arco del Campanile di Caserta Vecchia.
Alto circa 32 metri, è secondario rispetto alla Cattedrale e ha influenze di stile gotico.
Quella che passa sotto è la strada principale del borgo e alzando lo sguardo, potrete vedere le campane al suo interno.
Un gigante imponente e bellissimo.
Vicoli del centro storico del borgo
Passeggiare per le stradine di Casertavecchia è piacevole, anche per i bambini. Ogni abitazione ha abbellito balconi e mura con oggetti riciclati.
Vecchi scarponi utilizzati come vasi per le piante, peluche, pneumatici a formare dei pozzi dei desideri, personaggi di stoffa seduti sulle panchine: il borgo sembra popolato da fate e folletti.
Tutto ha un fascino particolare e senza tempo.
Lo Spiritello di Casertavecchia
Caserta Vecchia ha delle botteghe artigianali dove potrete trovare tanti manufatti, tuttavia il più caratteristico è lo “Spiritello“, un vasetto in terracotta con sopra dipinto un folletto con diverse espressioni.
Questo spiritello ne combina di tutti i colori ed è il simbolo del borgo. Portarne uno a casa significa assicurarsi buona fortuna e un desiderio avverato. Sì perché all’interno del vasetto va inserito un foglietto con un desiderio che lo spiritello realizzerà.
Come vedete noi ne abbiamo preso uno per uno. Ma da dove nasce questa storia?
Casa delle Bifore
La leggenda degli Spiritelli è legata a una donna tedesca, Ursula, che negli anni ’70 si innamorò del borgo e decise di trasferirsi.
Acquistò una dimora gentilizia del del XV secolo e dopo tanti lavori la trasformò nella famosa Casa delle Bifore, denominata così per le sue finestre.
Mentre la sua casa veniva ristrutturata, Ursula spesso era ospitata dagli abitanti del borgo e notando le pentole di rame dove cucinavano i fagioli, pensò di dipingere sopra una faccia.
Una volta terminata la sua abitazione, vi fece anche un laboratorio e iniziò la realizzazione di questi vasetti, finché una sua amica sensitiva non le disse che quei vasetti erano “Spiritelli”, dispettosi ma buoni.
Ursula è morta nel 2014, ma il suo spiritello è ormai simbolo e portafortuna del borgo. Purtroppo la Casa delle Bifore non si può visitare all’interno, ma vale la pena fare un saluto agli spiritelli anche solo da fuori.
Dove mangiare a Caserta Vecchia: Osteria La Medievale
A Casertavecchia troverete tantissimi ristoranti e trattorie, noi abbiamo scelto “Osteria La Medievale” e ci siamo trovati molto bene.
Il locale è piccolo e accogliente, i proprietari sono gentilissimi.
Abbiamo mangiato pappardelle al ragù di cinghiale, tagliata di manzo con scaglie di parmigiano, rucola e pomodorini, carciofo alla brace e una fetta di crostata alle ciliegie.
Era tutto delizioso e ad un prezzo ottimo. Ve lo consiglio.
Spero che le mie informazioni su Casertavecchia ti siano utili e che ti spingano a visitare questo borgo medievale, perché ne vale davvero la pena.
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