Palazzo Reale Napoli: orari e biglietti per le visite
Intro: Il Palazzo Reale di Napoli è uno dei luoghi di interesse più suggestivi della città ed è una tappa da non perdere!
Quando sentirete parlare dei monumenti più famosi da visitare a Napoli, uno dei primi ad essere nominati sarà il Palazzo Reale.
Questo luogo ha visto tra le sue mura avvicendarsi storie e personaggi, re, regine e nobili e ne ha di cose da raccontare!
Costruito nel 1600, su commissione del viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos su progetto di Domenico Fontana, divenne in seguito punto di riferimento del potere monarchico della città.
Nel corso dei secoli, ha ospitato i Re Austriaci, i Borbone e anche i Savoia, dopo l’Unità d’Italia e, per questo, ha un’importanza storica indissolubile con la città.
Facciamo un salto indietro nel tempo ed entriamo nel Palazzo Reale Napoli!
Di cosa parlo in questo articolo
Orari di apertura
Appartamento Storico
- Aperto: tutti i giorni tranne mercoledì, 1 gennaio e 25 dicembre
- Orario: 9:00 – 20:00 (ultimo ingresso 19:00)
- Aperture straordinarie: 9, 10, 25 aprile, 1 maggio
Galleria del Tempo
- Aperto: tutti i giorni tranne mercoledì, 1 gennaio e 25 dicembre
- Orario: 9:00 – 19:00 (ultimo ingresso 18:00)
- Aperture straordinarie: 9, 10, 25 aprile, 1 maggio
- Aperture speciali: 5, 12, 19 e 26 aprile
Giardino Romantico
- Orario di apertura: 9:00
- Orario di chiusura:
- Novembre – Gennaio: 16:30
- Febbraio: 17:30
- Marzo e Ottobre: 18:00
- Aprile e Settembre: 19:00
- Maggio – Agosto: 20:00
Giardino Pensile
- Accesso senza guida (15 minuti):
- Lunedì – Martedì – Giovedì – Venerdì: 11:00, 12:00, 13:00, 15:15
- Sabato: 13:00 e 14:30
- Domenica: 15:15
- Visite guidate (40 minuti):
- Sabato: 11:00, 12:00, 15:30 e 16:15
- Domenica e festivi: 11:00, 11:45 e 12:30
- Gruppi scolastici o di adulti (su prenotazione):
- Dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 11:00 (a partire dal 1° aprile 2023)
- Note:
- Durante le giornate gratuite e le aperture serali, il Giardino Pensile non è accessibile.
Androne delle Carrozze
- Accesso gratuito tutti i giorni: 9:00 – 19:00
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Palazzo Reale Napoli: la storia
Prima di tutto, è doveroso da parte mia accennarvi qualcosa sulla storia del Palazzo Reale.
Il viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos commissionò a Domenico Fontana nel 1600, l’ideazione del progetto di questo palazzo, con lo scopo di realizzare una sede confortevole per il re Ferdinando III in visita a Napoli, capitale del viceregno.
Il re, però, era davvero molto lunatico e la visita alla capitale non avvenne mai. In compenso, la città ebbe un palazzo imponente, divenuto anche prestigioso col tempo, grazie alla dinastie reali che nei secoli vi abitarono.
Il progetto del 1600, fu arricchito da Luigi Vanvitelli nel 1700 e, dopo il terribile incendio del 1837, fu restaurato da Gaetano Genovese, al quale si deve la sistemazione dello Scalone monumentale e l’aggiunta dell’Ala delle Feste, oggi sede della Biblioteca Nazionale.
Cosa vedere al Palazzo Reale
Una delle particolarità del Palazzo Reale Napoli è che la visita inizia già dall’esterno e, nello specifico, dalla sua facciata su Piazza Plebiscito.
Facciata del Palazzo Reale
Troverete ad accogliervi le famose 8 statue dei sovrani che regnarono Napoli e che, nel 1888, re Umberto I di Savoia fece collocare in nicchie in ordine cronologico, da sinistra a destra:
- Ruggero il Normanno, primo vero re di Napoli;
- Federico II di Svevia;
- Carlo I d’Angiò;
- Alfonso V d’Aragona;
- Carlo V d’Asburgo;
- Carlo III di Spagna;
- Gioacchino Murat;
- Vittorio Emanuele II, aggiunto da lui stesso, che ufficialmente non fu mai re di Napoli, ma re d’Italia.
Le ultime 4 statue sono scolpite in posizioni tali da aver dato origine ad una storiella divertente che si racconta tra napoletani, partendo dalla prima a sinistra:
Carlo V D’Asburgo indica una pozza d’acqua a terra ed esclama: “Chi ha fatto pipì per terra?”
Carlo III risponde: “Io non ne so niente”.
Gioacchino Murat confessa: “Sono stato io e allora?”
Vittorio Emanuele II ribatte sguainando la spada: “Ora te lo taglio!”
Ve l’ho tradotta per comodità, ma in napoletano rende meglio l’idea!
Interno del Palazzo
Dopo aver ammirato le statue, puoi entrare nel Palazzo Reale e visitare l’Appartamento Storico. Per raggiungerlo, dovrai attraversare lo spettacolare Scalone d’Onore, considerato il più bello d’Europa secondo Montesquieu.
L’Appartamento comprende più di 30 stanze, tra cui il Teatro di Corte, la Sala del Trono e la Cappella Reale. Qui potrai ammirare arredi preziosi e dipinti della collezione borbonica.
Sono prensenti anche vari spazi esterni aperti ai visitatori, come il Cortile d’Onore, il Cortile delle Carrozze, il Cortile del Belvedere e il Giardino Pensile. Quest’ultimo offre una magnifica vista sul golfo di Napoli e sul Vesuvio.
Dal Cortile d’Onore è possibile accedere al Giardino Romantico, dove si trova l’ingresso della “Galleria del tempo”. Questa esperienza multimediale narra la storia di Napoli ed è ospitata nelle Scuderie Borboniche.
A partire dal 24 gennaio 2023, è stato inaugurato un nuovo spazio espositivo chiamato “Androne delle Carrozze”. Ottenuto aprendo il collegamento tra il Cortile d’Onore e il Cortile delle Carrozze, che è stato riqualificato.
Questa riapertura ha restituito al pubblico uno spazio storico del Palazzo che, fino ad ora, era utilizzato come deposito, ripristinando così il collegamento del XIX secolo tra i due cortili.
Giardino Romantico
Il giardino di Palazzo Reale si trova in una zona verde che risale all’epoca angioina, quando faceva parte di Castel Nuovo.
Nel XVI secolo, i giardini furono recintati, arricchiti di fontane e statue, e riservati ai viceré che risiedevano nel Palazzo Vecchio, situato nell’attuale piazza Trieste e Trento e demolito nel XIX secolo.
Quando Domenico Fontana costruì il nuovo Palazzo Reale nel 1600, proprio nell’area dei giardini dei viceré, lo spazio verde subì una considerevole riduzione e nel XVIII secolo fu occupato da edifici di servizio per la corte, come il maneggio, le scuderie e la fabbrica di porcellana.
L’aspetto attuale del giardino risale ai restauri commissionati da Ferdinando II di Borbone, re dal 1830 al 1859. L’architetto Gaetano Genovese, incaricato della sistemazione del giardino in stile “all’inglese”, collaborò con il botanico Friedrich Dehnhardt per introdurre numerose specie arboree, tra cui il leccio.
All’interno del Giardino Romantico, oggi è impossibile non notare la maestosa presenza di due gruppi di Ficus Magnolioides, uno proprio all’ingresso della Biblioteca Nazionale.
Durante le trasformazioni del XIX secolo, fu installata una cancellata in ferro con lance a punta dorata, realizzata presso l’opificio borbonico di Pietrarsa.
Ai lati della cancellata furono collocati due cavalli di bronzo di Peter Clodt von Jürgensburg, donati al re di Napoli dallo zar Nicola I di Russia in ricordo del suo soggiorno a Napoli nel 1845.
Nel 1924, l’ingegnere Camillo Guerra apportò modifiche alla struttura del Giardino Romantico, creando un viale rettilineo di accesso da via San Carlo alla Biblioteca Nazionale, che era stata trasferita nel Palazzo Reale negli anni ’20.
Spero che le mie informazioni ti siano utili per goderti il Palazzo Reale di Napoli!