Pulcinella: storia della tradizionale maschera napoletana
Intro: Scoprite con me il fascino di Pulcinella, la celebre maschera napoletana, che affonda le radici nella tradizione popolare.
La storia di “Pulcinella”, la maschera tradizionale napoletana, ha origini antiche. Nel Medioevo, era usata per esorcizzare gerarchie e nelle corti per fini poetici.
A Napoli, apparve nel 1300 con il nome di “piccolo pulcino”, e indicava trascuratezza e persone perditempo.
In seguito, si attribuirono le origini a Silvio Fiorillo, un commediografo del 1500, che durante le sue performance indossava una maschera molto diversa da quella che conosciamo oggi.
Le sue caratteristiche distintive, come la mezza maschera con un grosso naso ricurvo, occhi piccoli e voce stridula, la rendono simile a un gallinaccio nero. Da qui deriva il nome “polleciniello” in dialetto napoletano.
Oggi, Pulcinella è una figura amatissima che celebra l’allegria e i sentimenti positivi della cultura partenopea. Diventata parte integrante della storia e dell’anima di Napoli, insieme alla celebre pizza.
Di cosa parlo in questo articolo
O segreto ‘e Pulicenella: perché si utilizza questa espressione
L’espressione “Il segreto di Pulcinella” letteralmente significa “tutto ciò che viene diffuso inaspettatamente, anche se si era concordato di mantenerlo nascosto”.
Questa attribuzione popolare di Pulcinella come diffusore di notizie, anche segrete, è solo un’interpretazione.
L’origine dell’espressione “Il segreto di Pulcinella” è legata alle antiche tradizioni teatrali e alla comicità della maschera. Durante le performance teatrali, Pulcinella era spesso coinvolto in situazioni comiche in cui cercava di mantenere segreti o confondere gli altri personaggi. Tuttavia, finiva per rivelare involontariamente i segreti o le informazioni riservate a causa della sua natura irriverente e confusa.
Da qui, probabilmente, nacque l’associazione con l’idea di diffondere notizie inaspettate o mantenere segreti in maniera goffa.
È interessante notare come questa espressione sia diventata una parte della lingua e della cultura popolare: utilizzata per riferirsi a situazioni in cui un segreto viene svelato o un fatto noto a tutti viene presentato come una rivelazione sorprendente.
Il Pulcinella in bronzo di Lello Esposito
Immersa naturalmente nel pittoresco vicolo, la statua di Pulcinella è in vico Fico al Purgatorio, dono dell’artista Lello Esposito alla città nel 2012.
Realizzata in bronzo, l’opera alta un metro e venti è posta su un basamento di pietra ed è diventata una delle icone fotografiche del centro storico di Napoli. Si narra che toccando il becco del naso della maschera si attiri la buona sorte.
La scultura è situata nelle vicinanze della Chiesa del Purgatorio ad Arco, tra via dei Tribunali, il Decumano Maggiore, e via San Biagio dei Librai, conosciuto come “Spaccanapoli“.
Quando visitate Napoli, incontrerete tanti Pulcinella, quindi non perdete l’occasione di divertirvi e scattare una foto con la maschera più amata della città.